BOLOGNA – Ennesimo morto sul lavoro a Bologna, proprio nel giorno in cui in città si teneva la manifestazione per lo sciopero nazionale di Cgil e Uil. Giuseppe Schettino, 50 anni, stava lavorando su un traliccio dell’alta tensione a Sasso Marconi quando, per cause ancora da accertare, è precipitato al suolo, proprio mentre una piazza Maggiore piena chiedeva dignità nel lavoro. Delle indagini se ne occupano carabinieri e medicina del lavoro dell’Ausl, molti gli aspetti da chiarire a partire dalla morte, avvenuta all’arrivo in ospedale, provocata da una caduta da circa due metri, quindi non da un’altezza particolarmente elevate, e l’operaio sarebbe stato solo, non ci sarebbero infatti testimoni dell’incidente. Schettino era un tecnico di una azienda specializzata in cablaggi, e dalle prima informazioni pare stesse lavorando in appalto. Si tratterebbe del 20esimo morto sul lavoro a Bologna di un anno davvero nero: ad aprile, nel disastro di Suviana erano morti sette lavoratori a causa dello scoppio nella centrale idroelettrica; altri due a ottobre hanno perso la vita alla Toyota Mh, anche qui per uno scoppio ancora oggetto di indagine; e un altro operaio, Attilio Franzoni, è morto travolto da un treno, mentre lavorava sui binari a San Giorgio di Piano. Schettino era iscritto alla Fiom.

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