Vuelle, Baioni dice no: è caccia al coach

1 anno fa 93

Non si trova la quadra. Giacomo Baioni, dopo un lungo tiramolla durato buona parte della giornata di ieri, non ha accettato l’incarico che la società gli proponeva: raccogliere il testimone da coach Sacripanti, che ha lasciato la squadra mercoledì scorso per motivi personali.

Da un caos all’altro, quindi: perso il coach che aveva messo le basi di un progetto che doveva essere biennale, viene a mancare l’ipotesi più logica, quella di passare le redini al suo vice, che conosce già l’ambiente e le dinamiche di squadra. I motivi del mancato accordo non sarebbero tanto di natura economica - il club era disposto ad adeguare la cifra visto che andavano ad aumentare le responsabilità - quanto relative alla possibilità di intervenire subito su un organico che presenta delle criticità, aumentate dall’infortunio capitato a Danilo Petrovic.

Preso atto del rifiuto, la società è entrata in una riunione fiume che si è protratta fino a tarda ora. Il ventaglio di nomi esaminato è ampio (da Ramondino, che ha declinato a Pancotto, fermo per un’operazione all’anca) ma sul tappeto, sostanzialmente, ne sembrano rimasti due. Uno è quello di Attilio Caja, che l’anno scorso in A2, dopo molti anni trascorsi al piano di sopra, ha disputato una gran stagione con la Fortitudo arrivando in finale contro Trapani e sfiorando la promozione. Libero dal vincolo contrattuale con la Fortitudo, che lo ha licenziato a fine stagione, il fatto che sia entrato in causa con il club bolognese è una faccenda personale. A Pesaro ha già allenato a cavallo degli anni 2000 con la Scavolini d...



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