Pensate se all’assessore alla gentilezza il sindaco tal dei tali appioppasse anche la delega all’ascolto delle proteste dei cittadini infuriati, possibilmente con un numero di telefono modello call center attivo giorno e notte. Chissà se riuscirebbe a mantenere calma e gesso, il sorriso e una parolina buona per tutti. O se mettessero l’assessore alla lentezza alla guida dei bus della linea urbana e quello alla felicità a far da guardiano al camposanto. È un divertissement, ovviamente, ma poi mica tanto. In giro per l’Italia (e anche tra Emilia-Romagna e Marche), infatti, le nuove amministrazioni si stanno popolando di deleghe e assessorati pirotecnici, stravaganti quel tanto che basta, forse anche improbabili.
È la fantasia al potere. Anzi, in giunta. A Montecassiano (Macerata), ad esempio, il sindaco Leonardo Catena ha nominato Barbara Vecchi assessora alla gentilezza. Non è la prima, né sarà l’ultima. In Italia sono già una sessantina e forse più, un piccolo esercito votato alla causa delle relazioni felici e dell’empatia verso il prossimo (per delega) sull’onda del Movimento Italia Gentile, ma anche del progetto lanciato anni fa dall’associazione “Cor et amor” e poi declinato in varie salse. L’obiettivo è di fare dello Stivalone dei mille e più campanili, delle liti condominiali, dei tribunali intasati da cause per tutto e contro tutti, un Paese gentile. In effetti, riuscirci sarebbe un atto rivoluzionario. E poi si sa, essere gentili non costa nulla, ma a volte porta voti.
A Roncofreddo (Forlì-Cesena), invece, nella giunta della sindaca Sara ...















