Parola chiave, per il vicesindaco con delega alla mobilità Giovanni Zinni, è "sperimentazione". Quella fase propedeutica all’eventuale adozione definitiva di alcuni provvedimenti strategici per il futuro della città. Uno su tutti, quello della Zac, la Zona ad accesso controllato già proposta e conosciuta l’estate scorsa a Portonovo e che, nell’ambito del Pums, dovrebbe essere estesa anche ad altre zone di Ancona. In particolare ce ne sono due, tra quelle individuate: i quartieri del Guasco San Pietro e di Capodimonte, aree che "potrebbero essere ampliate o ridotte in base alle criticità riscontrate durante il periodo sperimentale". L’obiettivo è "proteggere le aree sensibili della città", in questo caso i due quartieri del centro storico, in stretta connessione con le zone pedonali della Spina dei Corsi e di piazza Cavour. L’inserimento della Zac, secondo Palazzo del Popolo, "fornisce uno strumento flessibile per la riduzione dei traffico passivo nel centro". Ad ogni modo il progetto sarà definito nel Piano generale del traffico urbano, ma l’input dell’amministrazione Silvetti appare chiaro. Zinni, inoltre, ha precisato che la scelta di "una vera e propria Zona a traffico limitato sarebbe stata troppo stringente" e che, quindi, è necessaria la sperimentazione della Zac. Come si diceva, una misura varata una manciata di mesi fa per l’iconica baia del Conero, in modo da razionalizzare e limitare l’accesso dei veicoli privati, attraverso sistemi automatizzati che permettono di modulare la disciplina degli accessi. Tutto questo, in previsione di integrarli ad ‘attracchi mecc...
Meno traffico: "Zac" in centro e pure Zone 30
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