Ferrara, 24 ottobre 2024 – Quattordici anni di reclusione, seguiti da tre di Rems, perché riconosciuta “socialmente pericolosa”. Questa la condanna sentenziata dalla Corte di Assise di Ferrara per Sara Corcione, 37 anni, che tra il 27 e il 28 luglio 2022 ha ucciso la madre, Sonia Diolaiti, 63 anni, avvelenandola con una tazza di tè al nitrito di sodio. La Corte – che motiverà la sentenza entro novanta giorni – le ha riconosciuto il vizio parziale di mente e non ha accolto l’aggravante della premeditazione, che invece aveva chiesto il pubblico ministero Ombretta Volta. Aggravante che insieme al vincolo di parentela e al metodo insidioso, aveva portato il pm a chiedere 21 anni di reclusione, non riconoscendole il vizio parziale di mente. La Corte (presidente il giudice Piera Tassoni), dopo due ore circa di Camera di consiglio, ha sostanzialmente accolto la richiesta della difesa di Corcione (avvocati Tiziana Zambelli e Antonio Cappuccio) che hanno puntato sulla malattia mentale dell’imputata che ha condizionato in modo importante il suo agire fino all’omicidio della madre.
“Sara era malata di mente – hanno commentato al termine dell’udienza gli avvocati Cappuccio e Zambelli – ed era bisognosa di affetto e di cure adeguate, che non le sono state fornite, se ci fossero state forse oggi non saremmo qui. Si è sempre sentita rifiutata da una madre che la considerava un errore. E cos...
















