Le dichiarazioni del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, in merito alla gestione con «disagi ridotti al minimo» della giornata di domenica scorsa, durante la quale la città ha ospitato una maratona, una partita del Bologna Calcio, un incontro della Fortitudo al Paladozza e una sfida della Virtus in zona fiera, suonano come un’autocelebrazione più che una riflessione sulle problematiche quotidiane che i bolognesi sono costretti a vivere.
Lepore ha sottolineato che nonostante il grande affollamento di eventi, la «grande organizzazione» ha minimizzato i disagi per la cittadinanza. Un’affermazione che, se non fosse per il suo valore politico, potrebbe sembrare quasi comica se paragonata alla realtà che ogni giorno migliaia di cittadini affrontano. Ma quello che il sindaco sembra non accorgersi è che, al di là di eventi straordinari, Bologna è diventata una città dove i disagi sono all’ordine del giorno.
Primo fra tutti, i cantieri per la costruzione della linea tranviaria che, ormai da mesi, stanno paralizzando la città e mettono alla prova la pazienza dei bolognesi. Le strade sono ridotte a un continuo percorso ad ostacoli, con i lavori che cambiano continuamente la viabilità, creando un caos che rallenta non solo il traffico automobilistico, ma anche quello dei mezzi pubblici. I percorsi degli autobus sono continuamente modificati, mentre i mezzi pubblici sono sempre più affollati, in ritardo e,

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