MODENA – Una diffida alle Asl di tutte le città italiane che ospitano penitenziari, inclusa l’Asl di Modena, perché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti. L’iniziativa è dell’Associazione Luca Coscioni che nel stigmatizzare l’assenza di attenzione al tema sanitario nell’ultimo decreto carceri del Governo, sprona le Aziende Sanitarie locali a compiere accertamenti e visite ispettive negli istituti di pena, per rimediare a eventuali gravi mancanze. L’associazione ricorda come 64 detenuti si siano tolti la vita dall’inizio dell’anno all’interno delle carceri italiane e torna a insistere sulla piaga del sovraffollamento che ha un peso rilevante nel peggioramento delle condizioni di vita in carcere. Nei 10 istituti penitenziari dell’Emilia Romagna la capienza risulta superiore del 124 per cento a quanto previsto dalla normativa. Nel carcere modenese di Sant’Anna, in particolare, i detenuti sono 538, a fronte di 372 posti regolamentari. Problemi di sovraffollamento anche alla Dozza di Bologna dove, in una rissa tra detenuti, tre agenti sono rimasti contusi. Secondo quanto riportato dall’Ansa, un recluso ha dato in escandescenze e ha aggredito alcuni compagni di cella. Poi se l’è presa con gli agenti intervenuti per riportare la calma: uno è stato colpito con un bastone, un altro con un pugno in faccia. Un episodio che si aggiunge alla lunga serie di disordini e proteste avvenuti in diverse carceri italiane nel corso dell’estate
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