BOLOGNA – L’obiettivo, utilizzando anche le scatole nere presenti sulle auto, è quello di “migliorare l’efficacia del monitoraggio e promozione della cultura della mobilità sicura e sostenibile” nell’ambito del progetto che, tra le polemiche, ha introdotto l’adozione diffusa del limite massimo di velocità ai 30 chilometri orari sulle strade urbane del capoluogo emiliano. Accordo dunque in arrivo a Bologna per monitorare la Città 30. La collaborazione proposta dalle due Fondazioni Rusconi e Unipolis e da Unipoltech sarà regolata da un’apposita convenzione che avrà validità a partire dalla sua sottoscrizione e fino al 31 agosto 2027, spiega il provvedimento con cui il settore Mobilità sostenibile di Palazzo D’Accursio ha approvato lo schema del protocollo. Tra le altre cose Unipolis si mette a disposizione per “favorire il posizionamento e lo scambio di contenuti e informazioni di Bologna Città 30 nel contesto europeo attraverso l’organizzazione no profit European Transport Safety Council (Etsc), di cui la Fondazione è membro”. Altri specifici impegni riguardano Unipoltech, la società che nella galassia Unipol gestisce le scatole nere installate sui veicoli nell’ambito delle polizze assicurative stipulate da UnipolSai e da altre società del gruppo. La convenzione prevede che Unipoltech offra gratuitamente al Comune e alla Fondazione Rusconi Ghigi i dati provenienti delle box telematiche, che saranno trasmessi in forma anonima e aggregata “per le finalità di studio, ricerca e sviluppo di modelli di mobilità previste dal progetto Bologna Città 30”, si legge ...
Città 30, nuovo accordo in vista a Bologna. VIDEO
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