Infortuni mortali sul lavoro in Emilia-Romagna, calo generale ma aumenti preoccupanti in alcune province: a Bologna più vittime

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Tra 27,5 e 27,6 la differenza è apparentemente nulla, ma in questo caso non è così. Il primo numero fa riferimento all’indice di incidenza nazionale degli infortuni mortali, mentre il secondo a quello dell’Emilia-Romagna. Questa dato, elaborato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering nell’ottobre 2025, colloca la regione in zona arancione, in quanto la media è addirittura superiore rispetto a quella dell’intero stivale.

Nonostante la media dell’incidenza resta molto elevata, si registra, tuttavia, un calo complessivo delle vittime rispetto al 2024. Analizzando i dati in modo più preciso, la zona arancione è composta da Piacenza (29,9) e Reggio Emilia (29,1), la zona gialla da Bologna (25,4), Parma (23,7) e Modena (21,8) e la zona bianca da Ferrara (13,6) e Rimini (6,5). Gli indici di incidenza più elevati, appartenenti alla zona rossa, sono quelli di Forlì-Cesena e Ravenna rispettivamente pari a 66,5 e 34,6.

Questi indici certamente fanno intendere la gravità della situazione, ma non sono sufficienti. Per spiegarla in maniera esaustiva, serve citare le cifre in numeri assoluti: tra gennaio e ottobre 2025, in Emilia-Romagna, si contano 77 vittime totali, 56 in occasioni di lavoro.

Fortunatamente, se così si può dire, il dato dei morti sul lavoro è in calo rispetto agli 83 dello stesso periodo del 2024 (-7,2%). Così com’è in calo il numero degli infortuni mortali in occasione di lavoro, il quale scende da 63 a 56 (-11,1%). Non si parla della stessa sorte per quanto riguarda gli infortuni mortali in itinere, che nel 2...



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