BOLOGNA – L’hanno visto trascinarsi per pochi passi, poi crollare a terra. E morire dentro una pozza di sangue. Aveva solo 16 anni Fallou Serin Sall, italiano di padre senegalese, colpito a morte da un coetaneo italiano che gli uomini della squadra Volanti della polizia hanno fermato poco dopo, rintracciandolo a casa sua. Ucciso senza un motivo, ammesso che possa essercene uno. Vecchi rancori, ragazzate, prese in giro anche via social. L’ultima discussione dopo un messaggio scritto dal ragazzo accusato di omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito dalla squadra Mobile avrebbe irriso uno della comitiva di 15-17enni che frequentano la zona del parco del velodromo, in via Piave. Uno sfottò sulla corporatura esile. Un altro, di origine bengalese, gli avrebbe risposto di prendersela con lui. E’ con questo che ieri sera, senza darsi appuntamento,  si vedono. C’è un primo scontro, intervengono gli amici del bengalese. Fra questi c’è anche Fallou. Il 16enne ora fermato, trovato con alcune ferite superficiali, tira fuori il coltello e ferisce il bengalese, che se la cava con 10 giorni di prognosi. Fallou invece è colpito a morte. La gente della via, sono le 22, è richiamata in strada dalle urla strazianti del giovane e di chi vede la scena. “Li avevo tutti addosso, la situazione mi è sfuggita di mano” dice agli agenti che lo prelevano da casa. Un amico della vittima chiama i genitori, papà Mou e mamma Daniela. Corrono a piedi verso Piave, trovano il figlio morto. 
 Erano da poco tornati dal Senegal, dove finalmente aveva potuto vedere la terra del padre. ...
Omicidio Fallou Sall, la madre: “Un ragazzo d’oro, ucciso per aver aiutato”. VIDEO
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