Voto ai fuorisede, studentessa protesta da sola in piazza Maggiore

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Da sola in piazza Maggiore per una settimana a favore del voto ai fuori sede. A manifestare in solitaria è stata Marta Santurbano, studentessa del secondo anno di Giurisprudenza all’Università di Bologna in quanto indignata proprio perché gli studenti e le studentesse non potevano, ai tempi della sua protesta, ancora votare in occasione dei referendum dei prossimi 8 e 9 giugno. Nel frattempo, però, un decreto-legge del 19 marzo consentirà a studenti e lavoratori fuori provincia di votare nel Comune di domicilio, presentando la richiesta entro il 5 maggio.

«Per validare il risultato serve un quorum strutturale del 50%+1 ma se il 10% degli aventi diritto di voto è escluso, il totale dei votanti scende al 90», spiega Marta. un problema rilevante considerando che l’affluenza alle ultime elezioni politiche è attestata al 64% circa. La stessa dinamica si è già verificata nelle elezioni europee del giugno 2024, in cui hanno votato ‘solo’ 17 mila studenti fuori sede su 591 mila probabilmente a causa di una scarsa campagna d’informazione, a un tarda pubblicazione del decreto-legge e al voto consentito esclusivamente nei capoluoghi di regione.

La manifestazione in piazza della studentessa ha suscitato l’interesse di molte persone, diverse per età ma tutte accomunate dalla percezione di una distanza eccessiva della politica. «Il problema è l’ascoltare», come dimostrano i recenti dati elettorali. La rabbia di una ventunenne e il suo timore che il voto stia diventando un rito democratico puramente formale preannunciano il passaggio inevitabile dal...



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