BOLOGNA – L’uscita dal Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio su piazza del Nettuno, puntuali alle 8 e mezza. Tutti riuniti dietro lo striscione Bologna non dimentica, uno dei simboli del 2 agosto assieme all’autobus 37 che 44 anni trasportava prima i feriti e poi le vittime al Maggiore, all’autoscala dei Vigili del Fuoco al lavoro quel giorno, che aspettavano in piazza Medaglie d’Oro. E poi via lungo via Indipendenza, e quest’anno anche via dei Mille, piazza dei Martiri e via Amendola: una prima volta, una deviazione legata alla presenza dei cantieri per la realizzazione della linea rossa del tram. Il corteo del 2 agosto ha attraversato come sempre il centro della città, tra gli applausi dei cittadini che lo hanno visto passare ai lati della strada. Come sempre Bologna si è unita nel ricordo della strage alla Stazione, tra la soddisfazione per i risultati raggiunti nella ricerca della verità e l’impegno per quello che rimane ancora da fare. E oltre ai rappresentanti delle istituzioni, anche tanta gente comune. A partire da chi ha voluto ricordare Miriam Ridolfi, assessora comunale quel 2 agosto 1980, la prima ad organizzare la macchina dei soccorsi quel giorno e a tenere viva la memoria negli anni successivi, fino alla sua morte nel 2023
Li si poteva riconoscere, come sempre, dalle gerbere bianche appuntate al petto: i membri dell’Associazione familiari delle vittime della Strage del 2 agosto hanno proceduto uniti lungo il corteo di questa mattina. Sono ormai diverse le generazioni rappresentate da quella lotta comune per la verità. Oggi tra le alt...












