L’Emilia-Romagna eroga soldi agli allevamenti di maiali, la LAV chiede l’applicazione delle norme per il benessere animale

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Nel 2024, la Regione Emilia-Romagna ha stanziato oltre due milioni e 300 mila euro per supportare gli allevamenti suini nella prevenzione della Peste Suina Africana (PSA). Questi fondi sono destinati a migliorare la biosicurezza nelle strutture di allevamento e a tutelare un settore economico rilevante, nonostante le note condizioni di sofferenza a cui gli animali sono sottoposti.

La PSA è una malattia che evidenzia le criticità del sistema zootecnico, dove gli animali vengono spesso tenuti in spazi ristretti, aumentando il rischio di diffusione di patologie. Quando scoppiano crisi sanitarie come questa, le risposte sono spesso drastiche, con uccisioni di massa, anche di animali sani. A peggiorare la situazione, molti allevamenti non applicano correttamente le misure di biosicurezza, lasciando spazio alla diffusione del virus.

Secondo la LAV (Lega Anti Vivisezione), lo Stato si dimostra solerte nel finanziare l’allevamento intensivo, ma meno efficace nel far rispettare le norme nazionali ed europee sul benessere animale. Tali normative, già insufficienti, vengono frequentemente derogate, riducendone l’impatto positivo.

La LAV chiede un cambiamento: «Non dovrebbero essere erogati fondi pubblici agli allevamenti finché non si garantisce il pieno rispetto delle norme esistenti, come previsto dal Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale». L’organizzazione sottolinea come il Decreto Legislativo 122/2011, che regola il benessere dei maiali, includa disposizioni precise su spazi adeguati, accesso a materiali per la manipolazione (come...



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