Rincaro di treni e aerei, per gli studenti fuori sede tornare a casa diventa un lusso

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Con l’aumento dei prezzi di treni e voli, molti studenti fuori sede si trovano davanti a una scelta difficile: restare lontani dai propri familiari o affrontare costi insostenibili per il rientro. Secondo il sindacato studentesco SIG-SISP Studenti Indipendenti dell’Università di Bologna, le tariffe ferroviarie verso il Sud Italia stanno diventando «eccessivamente onerose», arrivando fino a 199 euro per il diretto Torino Porta Nuova-Reggio Calabria.

Anche viaggiare in aereo non offre sollievo: «Una tratta Milano-Catania può arrivare a costare fino a 850€, rendendo impossibile il rientro per molte persone», spiegano i rappresentanti del sindacato. Gli studenti denunciano una situazione che definiscono «speculativa», che colpisce chi deve spostarsi per motivi di studio o lavoro, rendendo il ritorno nella città d’origine un vero e proprio lusso.

«Questa situazione produce una ricattabilità costante: siamo costretti a scegliere se restare o rientrare a casa, gravando ulteriormente su bilanci familiari già colpiti dall’aumento del costo della vita», continuano i membri del SIG-SISP. Per gli studenti, trattare il problema come un’emergenza stagionale significa ignorare una disuguaglianza strutturale che attraversa tutto il Paese.

Il sindacato invoca «un cambiamento profondo, non di soluzioni tampone», puntando al potenziamento del trasporto pubblico verso il Sud e all’introduzione di agevolazioni stabili per studenti e lavoratori fuori sede. «Servono scelte politiche capaci di sottrarre i nostri bisogni alla logica della speculazione e di garantire...



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