Lo sfratto eseguito in via Michelino a Bologna, culminato con lo sfondamento di un muro per entrare nell’abitazione e con momenti di forte tensione, ha suscitato la dura reazione di critica dei consiglieri comunali Samuela Quercioli (Bologna Ci Piace) e Gian Marco De Biase (Al Centro Bologna) nei confronti dell’amministrazione comunale.
«Il rispetto delle decisioni dell’autorità giudiziaria è un principio fondamentale. Senza il rispetto della legge non esistono diritti, né sicurezza per nessuno», premettono i due consiglieri. Ma per loro l’episodio dimostra un grave ritardo politico: «Quando si arriva a forzare un muro per eseguire uno sfratto, significa che la politica cittadina è intervenuta troppo tardi».
Quercioli e De Biase accusano l’amministrazione comunale di non aver attivato per tempo percorsi di mediazione e sostegno, strumenti che avrebbero potuto evitare lo scontro. «Ci chiediamo — aggiungono — se gli assistenti sociali fossero stati informati, se fossero presenti e quali azioni fossero state messe in campo per gestire la situazione».
Nel mirino anche alcune realtà dei centri sociali, accusate di aver «alimentato la tensione» e di aver spinto la famiglia a resistere. «Far resistere una famiglia fragile e spaventata non è una forma di tutela, ma un modo per esporla a un trauma ancora più grande», dichiarano i consiglieri.
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3 giorni fa
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