Duemilacinquecento firme, raccolte in nove mesi tra incontri pubblici, passaparola e una petizione online, sono arrivate sui tavoli di Regione Emilia‑Romagna, Città Metropolitana e Comune di Bologna. Con la consegna ufficiale del Manifesto «Il Canale Navile che vogliamo», i promotori – un gruppo di residenti del Quartiere Navile affiancati da Legambiente, Ciclozenith, Pedalalenta, Trekking Italia, PD Lame e altre realtà – chiedono di trasformare l’antico canale in un parco regionale capace di unire tutela ambientale, ciclopedonalità e valorizzazione storica.
Il movimento è nato il 18 marzo 2024, quando il Manifesto venne presentato alla stampa per stimolare un progetto unitario sull’intero tracciato idraulico, dalla Chiusa della Bova fino all’immissione nel Reno a Malalbergo. Oggi quelle pagine – ora corredate dalle sottoscrizioni – sollecitano la creazione di un ente parco che superi la frammentazione amministrativa e renda omogeneo lo sviluppo di percorsi verdi, musei a cielo aperto e itinerari cicloturistici in grado di alleggerire il centro cittadino dall’overtourism.
Le istituzioni mostrano segnali di apertura. Il 12 settembre 2024 le commissioni consiliari di Palazzo d’Accursio hanno ascoltato i proponenti in un’udienza conoscitiva. Il 23 giugno 2025 il Consiglio del Quartiere Navile ha definito la nascita del Parco del Navile «obiettivo strategico». Pochi mesi prima, tra il 16 e il 18 dicembre, anche il Consiglio comunale di Bologna e l’Aula di Palazzo Malvezzi avevano approvato ordini del giorno per inserire l’area nella rete dei parc...

3 mesi fa
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