Affitti brevi a Bologna, Lepore annuncia restrizioni ma Confabitare: «Norma incostituzionale e dannosa»

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A Bologna si prepara una stretta sugli affitti brevi. Il sindaco Matteo Lepore ha confermato l’intenzione di introdurre una variante urbanistica che permetterà al Comune di stabilire in quali zone di Bologna si fanno gli affitti brevi e dove limitarli. «Abbiamo individuato una modalità a norma di legge, non per vietarli del tutto ma per limitare la speculazione», ha detto il sindaco.

Lepore ha rivendicato che Bologna sarà «la prima città in Italia che con una norma riesce a regolare le zone dove fare gli affitti brevi». Il sindaco ha definito la misura come parte di un’«urbanistica progressista», che includerà anche l’obbligo di edilizia sociale per chi costruisce o ristruttura edifici.

La reazione di Confabitare

Le nuove regole hanno però scatenato la reazione dei proprietari immobiliari. Confabitare, per voce del presidente nazionale Alberto Zanni, parla di scelta «incostituzionale, inefficace e penalizzante per i proprietari immobiliari, i quali fino a oggi hanno contribuito in modo determinante a sostenere l’economia cittadina».

Secondo Zanni, limitare i metri quadrati degli affitti brevi non spingerà i proprietari a preferire contratti tradizionali: «Non è limitando i metri quadrati che si invogliano i proprietari ad affittare a famiglie, studenti o lavoratori. Gli alberghi da soli non bastano a coprire la domanda turistica: chi sceglie un appartamento cerca libertà, flessibilità e prezzi più accessibili».

L’associazione contesta anche il metodo con cui il ...



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