CROTONE – Il tribunale di Crotone sostiene la mancanza della prova che Nicolò Passalacqua, volesse uccidere Davide Ferrerio, il 21enne bolognese in coma irreversibile dal maledetto 11 agosto 2022, il giorno dell’aggressione dopo uno scambio di persona. Per questo motivo Anna Perugino, la donna accusata di aver istigato l’aggressione contro quello che pensava essere lo spasimante via social della figlia minorenne, è stata condannata non per concorso in tentato omicidio ma per lesioni personali gravissime, una sentenza di condanna a otto anni di reclusione di cui mercoledì sono state depositate le motivazioni. Una sentenza molto discussa, in cui la donna viene comunque riconosciuta, per usare le parole dei giudici, «socialmente pericolosa>> e <<solita risolvere le sue controversie facendo ricorso alla violenza fisica». Al di là della rabbia dei famigliari di Davide, che sentono di aver subito l’ennesima beffa, l’avvocato Gabriele Bordoni che ne tutela gli interessi, si è detto <<tranquillo>> che la Corte d’appello di Catanzaro riformerà la sentenza e ha pronto il ricorso. <<Perché – spiega – quell’organo giudicante, che è superiore, si è già espresso per il tentato omicidio>>. Bordoni parla di errore tecnico da parte del tribunale crotonese, e si riferisce proprio alla sentenza Passalacqua, emanata dalla stessa corte d’Appello di Catanzaro. L’aggressore materiale infatti è stato condannato in appello con rito abbreviato a 12 anni e 8 mesi, ridotti rispetto ai 20 anni e 4 mesi del primo grado, ma è rimasta quella imput...
Agguato a Ferrerio: “Passalacqua non voleva ucciderlo”. VIDEO
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