Giovedì scorso a Bologna si è tenuta una manifestazione in piazza del Nettuno per chiedere verità e giustizia per Ramy Elgaml, un diciannovenne di origini egiziane morto dopo non essersi fermato a uno stop dei carabinieri nel quartiere Corvetto a Milano. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di alcune centinaia di persone, è stata organizzata da associazioni e collettivi di Bologna in solidarietà con la comunità migrante milanese, in lutto dopo la morte di Ramy, avvenuta la settimana precedente.
L’evento è stato lanciato da Patrick Zaki, connazionale di Ramy ed ex prigioniero politico in Egitto, in collaborazione con le associazioni “La Casa del Mondo” della Bolognina e Amnesty International. Realtà che hanno costantemente espresso la loro solidarietà e una contro-narrazione rispetto a eventi simili che, come nel caso di Ramy, hanno evidenziato possibili forme di profilazione razziale.
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno denunciato che non si tratta del primo episodio drammatico di questo tipo. Il messaggio principale che si è voluto trasmettere con la manifestazione è che la vita vale, non so quella dei bianchi. Molto spesso gli stranieri subiscono un trattamento sistematicamente diverso da parte della società e, in particolare, delle forze dell’ordine. Questa disparità è stata segnalata da organismi internazionali come la Corte di Giustizia Europea e l’ONU, che hanno condannato le forze del...

10 mesi fa
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