Carni scadute da 20 anni, ragnatele e magazzini infestati nei rifugi dell’Appennino

3 mesi fa 280

Dovrebbero essere oasi di ristoro per gli escursionisti in cerca di relax e natura, ma in molti casi si sono rivelati luoghi privi dei minimi standard igienico-sanitari. È quanto emerso dai controlli condotti nelle ultime settimane dai Carabinieri del NAS di Bologna nei rifugi e punti di ristoro dell’Appennino emiliano-romagnolo, frequentatissimi durante i mesi estivi. Sedici le strutture ispezionate: solo quattro hanno superato pienamente le verifiche, mentre nelle altre sono state riscontrate numerose e gravi irregolarità, tali da mettere a rischio la salute dei clienti.

Tra le situazioni più critiche, la presenza di animali come cani e gatti liberi di aggirarsi tra dispense e cucine, intonaci sgretolati che cadevano direttamente sui fornelli, stanze di conservazione piene di muffa e ragnatele, e veri e propri laboratori abusivi ricavati in garage sporchi e infestati da escrementi di roditori.

In una delle locande controllate, un congelatore contenente carne di cervo e funghi era stato collocato nel bagno privato. In altre strutture, venivano usati locali del tutto inadeguati come una legnaia semi-aperta per conservare alimenti deperibili come uova.

Le violazioni non si fermano qui: affettatrici incrostate da vecchi residui di salumi, impastatrici mai pulite e prodotti scaduti da anni. In alcuni casi, si producevano confetture e conserve senza adottare le necessarie procedure di pastorizzazione, aumentando così il rischio di botulino.

I militari hanno inoltre scoperto carni di selvaggina congelate senza abbattito...



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