BOLOGNA – Ha usufruito di uno sconto di pena per buona condotta e ieri mattina è uscito dal carcere di Alessandria. E’ tornato in libertà l’ex Br Simone Boccaccini. Fiorentino, 64 anni, era stato arrestato per il delitto di Marco Biagi. Era un idraulico dipendente del comune di Firenze e sindacalista Rdb (poi radiato) quando venne fermato per l’omicidio del giuslavorista, ucciso dalle Brigate Rosse-Partito Comunista Combattente la sera del 19 marzo 2002 a Bologna nei pressi della sua abitazione, in via Valdonica. Quella sera, il professor Biagi stava rientrando a casa dopo la giornata all’Università di Modena, dove insegnava diritto del lavoro alla facoltà di economia. Boccaccini, il “compagno Carlo” come veniva identificato nei documenti interni delle Br, fu accusato di aver partecipato ai pedinamenti del consulente del governo a Bologna nei mesi e nei giorni precedenti l’agguato. A sparare, secondo quanto dichiarato dalla pentita Cinzia Banelli, fu Mario Galesi, morto poi in un conflitto a fuoco, nel 2003, nel quale rimase ucciso anche l’agente di polizia ferroviaria Emanuele Petri. Quello stesso giorno fu arrestata Nadia Desdemona Lioce e, col passare dei mesi, la Digos ricostruì l’intero commando. In carcere finirono così Diana Blefari Melazzi, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Cinzia Banelli e Simone Boccaccini. Quest’ultimo, il primo giugno 2005 venne condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Bologna. Pena ridotta il 6 dicembre 2006 a 21 anni in Appello, sentenza confermata in Cassazione l’8 dicembre 2007. A Boccaccini arrivò una condanna ...
