Il Comune di Bologna con una mano abbatte alberi e con l’altra apre un “vivaio urbano” (che fa chic) 

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Per far dimenticare ai bolognesi i numerosi abbattimenti di alberi in città, il Comune di Bologna continua con le sue politiche di “greenwashing” (ecologismo di facciata) e ha pensato di aprire un “vivaio urbano” nel centro storico, nel cortile dell’ex Caserma Masini di via Orfeo, ex sede del centro sociale Labàs, poi sgomberato. Si tratterebbe del primo centro di distribuzione delle piante del progetto regionale “Mettiamo radici per il futuro” con oltre 250 nuove piante di circa sessanta specie diverse, offrendo così l’opportunità di ricevere e ripiantare gratuitamente le piante. 

L’assessore comunale all’Urbanistica, Raffaele Laudani, ha dichiarato che la creazione di un “vivaio urbano” in questo ex spazio militare potrebbe promuovere la biodiversità e l’educazione ambientale. Inoltre, l’iniziativa mira a favorire la socialità e il senso di comunità, contribuendo alla rigenerazione urbana e proponendo soluzioni innovative per il centro storico di Bologna, un’area caratterizzata dall’aumento delle temperature. 

Una iniziativa di tutto rispetto considerando il silenzio del Comune di Bologna quando non si risparmia sull’abbattimento di alberi,



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