«In via Zamboni alle 17 del pomeriggio mentre uscivo dalla biblioteca mi si è avvicinato un uomo che, in maniera insistente, toccandomi persino le spalle, voleva offrirmi una dose di droga». Comincia così il racconto spaventato di Alice, studentessa di filosofia a Bologna, che ha dovuto subire uno degli aspetti più cupi della zona universitaria di questa città: il degrado della zona universitaria. Una situazione di disagio in cui la scena è sempre la stessa: occhi insistenti, atteggiamenti non consoni e appostamenti che qualsiasi ragazzo e ragazza non vorrebbe vivere, specie in un luogo in cui dovrebbe sentirsi al sicuro.
Proprio dalle parole di Alice si capisce che Bologna, città universitaria per eccellenza, nasconde dietro di sé disagi che vivono in prima persona gli studenti e le studentesse. La zona, in cui avvengono questi episodi spiacevoli è soprattutto via Zamboni, via Petroni e piazza Verdi, dove ci sono la maggior parte delle facoltà universitarie.
Via Zamboni è una strada dove si dovrebbe respira dibattito, cultura e voglia di sapere. Ma non è così. Da anni persiste la presenza di spacciatori che offrono eroina, cocaina ed altre sostanze. Questo fenomeno crea un forte malessere e insicurezze anche per il degrado che c’è attorno, come siringhe, lattine ed altre sporcizie. “Eroina, fumo, hashish, cocaina?”, chiedono uomini appoggiati ai muri, che si avvicinano silenziosamente come avvoltoi. Il problema non persiste solo nelle fasce orarie serali ma anche in pieno giorno, come è successo ad Alice.
Anche i commercianti del luogo vivo...

4 mesi fa
121






