BOLOGNA – Morto due mesi dopo un ricovero per calcoli la famiglia ha presentato un esposto e la Procura ha deciso di disporre l’autopsia all’interno del fascicolo aperto per omicidio e lesioni colpose. L’uomo, un 64enne, è venuto a mancare l’8 agosto all’Ospedale Maggiore di Bologna dopo essere stato in cura per due piccoli calcoli in un condotto. Dopo aver subito quattro interventi chirurgici il quadro clinico del paziente ha continuato ad aggravarsi per settimane, in quella che i parenti della vittima hanno definito una “lucida agonia”.
Un modo di andarsene che ha portato la moglie e la figlia a procedere per vie legali, assistite dall’avvocato Chiara Rinaldi con la consulenza della dottoressa Donatella Fedeli, presentando un esposto a cui è seguita ora la disposizione di un’autopsia da parte della Procura di Bologna. Il Pm Marco Imperato ha affidato la consulenza al medico legale Mauro Pesaresi e all’ordinario di chirurgia generale Gian Luca Grazi.
Ad essere indagati con avviso di garanzia due medici dell’Azienda USL di Bologna difesi dagli avvocati Ciriaco Rossi e Francesco Cardile che hanno nominato come consulenti di parte il dottore Andrea Casolino e la dottoressa Laura Mastrangelo.
Una vicenda sulla quale per fare chiarezza le indagini sono state affidate ai Carabinieri del Nas che hanno anche posto sotto sequestro tutta la documentazione clinica della vittima.
Il ricovero in Medicina, iniziato il 4 giugno, con un forte dolore allo stomaco e alla schiena è stato seguito da un primo intervento già a partire dal 18 giugno durante il...
Muore al Maggiore dopo un ricovero per calcoli, disposta l’autopsia
Creative Commons License








