A pochi passi dal traguardo, l’ultimo tratto del Nodo di Rastignano resta bloccato. L’infrastruttura, strategica per la viabilità tra Bologna, Pianoro e Sasso Marconi, sarebbe dovuta essere ultimata entro giugno 2025. Eppure, a poche settimane dalla scadenza, i cantieri sono ancora aperti, le transenne non sono state rimosse e non esiste una nuova tempistica ufficiale per la conclusione dei lavori.
L’opera, attesa da anni, ha lo scopo di ridurre il traffico su arterie fondamentali come via Toscana e via Andrea Costa, migliorando gli spostamenti tra Bologna, San Lazzaro di Savena e l’area collinare a Sud della città. Ma i ritardi continuano ad accumularsi, e ora emerge un nuovo ostacolo: lo spostamento di un elettrodotto ad alta tensione, sotto la gestione di TERNA.
Per procedere con quest’ultima fase è necessario sospendere temporaneamente la circolazione ferroviaria lungo la linea Bologna-Prato. Tuttavia, al momento non è stata fissata alcuna data per l’intervento. Il rischio concreto è una proroga a tempo indeterminato, che mette in discussione la capacità della Città metropolitana di coordinare le attività con gli altri soggetti coinvolti.
Le conseguenze per i residenti sono pesanti: traffico congestionato, tempi di percorrenza più lunghi e un impatto ambientale aggravato dall’inquinamento veicolare, in particolare lungo via Toscana, già fortemente trafficata.
«Ogni giorno di ritardo si traduce in disagi concreti: minuti preziosi persi nel traffico da centinaia di cittadini, ore sottratte alla vita quotidiana e un aumento dell’i...

5 mesi fa
91




