Bologna punta sugli street host per la sicurezza notturna, ma restano dubbi sull’efficacia a lungo termine.
Il Comune di Bologna rilancia il Piano della Notte con un bando per l’affidamento del servizio biennale di street host e l’avvio del progetto Tutta mia la città, dedicato alla sicurezza urbana e alla prevenzione delle discriminazioni di genere. Due iniziative pensate per migliorare la qualità della vita nelle ore notturne, ma che non mancano di suscitare interrogativi sulla loro reale incidenza sul tessuto urbano.
Il bando pubblico, finanziato con fondi del PN Metro Plus per un massimo di un milione di euro, mira a selezionare operatori con esperienza nella mediazione sociale e culturale. I street host, già sperimentati nella zona universitaria e al parco della Montagnola, avranno il compito di presidiare le strade dalle 22 alle 3, nei weekend e prefestivi. Il loro ruolo è quello di promuovere la convivenza nello spazio pubblico, offrire ascolto, mediare situazioni di conflitto, prevenire comportamenti a rischio e accompagnare le persone verso le fermate dei bus o a casa.
Tra i servizi previsti, anche lo scambio di bottiglie di vetro con bicchieri riutilizzabili, e momenti di formazione rivolti a esercenti e lavoratori notturni. Ma resta da capire quanto queste figure possano davvero incidere sulla percezione e sulla realtà della sicurezza in città, soprattutto in assenza di un presidio strutturale più ampio e di risposte a lungo termine sui fenomeni di marginalità e disagio...

6 mesi fa
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