Nel cuore della città, scoppia la polemica attorno al futuro del Giardino San Leo, uno dei pochi spazi verdi rimasti nella zona est dei viali di Bologna. A sollevare la questione è Potere al Popolo, che denuncia la trasformazione del parco come un’operazione di fatto privatistica, mascherata da riqualificazione urbana.
Secondo il movimento, il Comune di Bologna avrebbe affidato la gestione dell’intervento alla Johns Hopkins University, che prevede l’ampliamento del proprio bar interno, con conseguente abbattimento degli alberi presenti. Il progetto porta la firma dell’architetto Daniele De Paz, figura recentemente finita sotto i riflettori per una polemica riguardante un presunto attacco alla Sinagoga, poi rivelatosi infondato.
Al centro della contestazione anche una prima versione del “patto di collaborazione” pubblicato sul sito comunale e poi rimossa. Secondo Potere al popolo, in quel documento, oggi non più visibile online, si faceva riferimento all’apertura di un ristorante kosher al posto di un alloggio ACER e si sottolineava la necessità di presenze economiche private per garantire «presidio costante» e «sorveglianza». Una formulazione che, secondo i critici, avrebbe dato il via a una trasformazione commerciale dell’area.
Potere al Popolo sottolinea come, negli ultimi anni, la chiusura di spazi pubblici non abbia risolto le problematiche legate alla tossicodipendenza, ma abbia solo contribuito a spostare la presenza dei soggetti più fragili da una zona all’altra, segu...

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