L’associazione dei proprietari immobiliari di Bologna, Confabitare, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica in seguito all’emersione di presunti reperti archeologici durante i lavori del tram in via Indipendenza, davanti alla cattedrale di San Pietro. Secondo l’associazione, si tratterebbe di resti di epoca romana.
L’esposto chiede accertamenti urgenti per verificare la natura dei reperti e valutare l’eventuale sospensione dei cantieri. L’associazione denuncia il rischio che si stia procedendo senza una reale tutela del patrimonio archeologico, con possibili omissioni da parte degli enti incaricati della sorveglianza.
«Se si scoprono reperti e si procede coprendoli o danneggiandoli, senza una reale valutazione e documentazione, siamo di fronte a una situazione gravissima. Si rischia di distruggere la memoria stessa della città», afferma Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare.
Confabitare contesta la gestione degli scavi, sollevando dubbi sulla trasparenza delle operazioni. Dopo le segnalazioni arrivate da via Ugo Bassi, ora anche il cantiere di via Indipendenza alimenta timori sulla possibilità che reperti antichi vengano ignorati o danneggiati per non ostacolare l’avanzamento dell’opera. «Tutelare i beni archeologici è un dovere. Non si può procedere col tram come se nulla fosse», dichiara ancora Zanni. L’associazione mette in guardia: senza interventi rapidi e verifiche serie, Bologna rischia di perdere per sempre una parte della sua storia.
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