Strage di Bologna, Mollicone contro le sentenze: “Un teorema contro la destra”

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BOLOGNA – Non si spegne l’eco polemica che riguarda la Strage alla Stazione di Bologna. Dopo lo scontro tra Paolo Bolognesi e la premier Giorgia Meloni, nato il 2 agosto, a ridosso delle celebrazioni per il 44esimo anniversario dell’attentato – a buttare benzina sul fuoco ci ha pensato Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione cultura della Camera. “Non possiamo accettare come dogmi sentenze che non stanno rispettando le garanzie di un giusto processo. È ora di farla finita con questa ipocrisia – ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa – era chiaro dall’inizio del processo a Bellini, che l’obiettivo di parte della magistratura fosse quello di accreditare il teorema per cui nel Dopoguerra gli Usa, con la loggia P2, il neofascismo e perfino il Msi avrebbero, con la strategia della tensione e le stragi, condizionato la storia repubblicana”. Un “teorema politico” – quello paventato da Mollicone prima di concludere annunciando che chiederà al ministro della Giustizia Carlo Nordio, con un’interrogazione parlamentare, di verificare ciò ha denunciato – che ribalta quanto espresso dalle sentenze citate anche dal presidente dei familiari delle vittime nel suo discorso dal parco di piazza Medaglie d’Oro, quando ha detto che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”. Lo stesso Bolognesi gli ha risposto a stretto giro: “Mi sono cadute le braccia – ha commentato – Ma non sono avvilito, stanno venendo sempre di più allo scoperto. Io mi sono basato sui testi, Mollicone ...


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